Ho cinquant’anni, una bella famiglia, un buon lavoro, degli amici sinceri, e tutto quello a cui aspiro è quella normalità che ti fa apprezzare le piccole esperienze che il quotidiano ti mette davanti.

Ho viaggiato. Direi che ho viaggiato abbastanza, ma non ne ho abbastanza. Sicuramente ho viaggiato di più dei miei genitori, e spero che i miei figli possano viaggiare più di me.
Certamente, ad oggi, loro hanno già viaggiato di più di quanto io non avessi fatto alla loro età, ma d’altronde, erano altri tempi…

you must see it


Quando viaggio, mi rigenero anche se non mi riposo, mi riposo anche se trascorro intere giornate in movimento, perché il riposarsi, il rigenerarsi, non è solo un fatto fisico, ma è soprattutto un fatto mentale. Lo “stacco” dalla quotidianità, per un giorno o per un mese, ti proietta in quella safety zone che ti permette di ricaricare le batterie per ricominciare.

Sapere di avere un viaggio davanti a me mi da un obiettivo da raggiungere, mi fa percepire meno la fatica, anche se si tratta di un pomeriggio sulle nostre colline, o una giornata nella città al fianco della nostra.

Quando decido di intraprendere un viaggio, che sia dietro casa o dall’altra parte del mondo, cerco di documentarmi sempre prima, perché il tempo del viaggio non sia tempo sprecato.
Prima saccheggiavo le guide turistiche dalle biblioteche, oggi, che nelle biblioteche ci lavoro, cerco di integrare la carta con i siti web, i blog, i social network.

Quando parto so cosa posso andare a vedere e che esperienze posso cercare, e l’attesa è già di per se l’inizio del viaggio.
È proprio grazie a tutte queste fonti che ho deciso di iniziare a scrivere: sono stato sempre aiutato ad organizzare al meglio i miei giorni via da casa; ora vorrei cercare di restituire quello che ho acquisito, vorrei cercare di essere io a dare qualcosa a chi ha voglia di viaggiare, che sia dietro casa o dall’altra parte del mondo.
Come un amico che ti da un consiglio sul dove andare, come andarci e cosa fare. “Ehi, è un posto che devi assolutamente vedere!”

You must see it!